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QUALE FUTURO PER PARCO DELLA PACE?

Lo abbiamo detto più volte e lo ribadiamo anche oggi presentando nuovamente un’interrogazione al Sindaco e all’assessore Ierardi. Quelle che per noi erano le due stelle polari “Ambiente e comunità̀” (Protocollo d’Intesa del 2011), vere e proprie sfide per far sì che il Parco della Pace si potesse caratterizzare a livello nazionale, riteniamo non siano più doverosamente tenute in considerazione. E l’ultimo esempio – probabilmente il peggiore – è la volontà di questa Amministrazione di stralciare il Giardino centrale per far spazio ad una costosissima area (a pagamento?), destinata per pic-nic, giostre, aree gioco, grigliate, beach volley. Non possiamo pertanto che condividere la grande amarezza di Claudio Bertorelli, fondatore di Asprostudio e anima della progettazione del Parco della Pace, che giustamente evidenzia come “quell’opera sartoriale che avrebbe dovuto caratterizzare il parco e spingere le persone a venirlo a visitare sia stia trasformando in un’opera standardizzata da catalogo”.
Per noi il Parco deve mantenere la sua filosofia creativa molto chiara, che non può essere annacquata in alcun modo, né deve essere trattato e “scaricato” come un parco low-cost, da sbolognare. Ci chiediamo se davvero questa Amministrazione stia pensando ad una vera e propria gestione che possa valorizzare e sostenere il Parco con sinergie tra pubblico e privato. In questi ultimi anni nulla è stato condiviso con la città, tradendo un obiettivo specifico della riqualificazione dell’area. Anche i recenti “Patti di collaborazione” fra Comune e cittadini, il cui regolamento abbiamo approvato da pochi mesi, potrebbero aiutare in tal senso, perché́ esiste una Cittadinanza che ha voglia di interessarsi, esprimersi, dare una mano per migliorare la nostra Città. Quella stessa cittadinanza che era stata coinvolta nella fase di progettazione. Una gestione completamente “in house” andrebbe a penalizzare il Parco così come è accaduto per altre riqualificazioni sul verde che lentamente sono state man mano abbandonate.
Ci auguriamo che il prossimo intervento non sia quello di mettere le moto d’acqua nei vari canali presenti all’interno del Parco perché ormai abbiamo capito che tutto è possibile. Di una cosa però siamo certi. Se nel 2023 torneremo ad Amministrare la città faremo di tutto affinché che questo straordinario polmone verde torni ad essere un meraviglioso parco urbano così com’è era stato pensato dai e coi cittadini.

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