Premesso che:
- La fase acuta del lockdown ha reso evidente a tutti l’importanza di poter disporre di sistemi di connessione efficienti e performanti;
- Spesso la rete internet è stata l’unica possibilità di rimanere in relazione col mondo e lo strumento irrinunciabile per consentire ad alcuni di poter continuare il proprio lavoro in modalità smart working o ai ragazzi di proseguire la propria formazione in modalità e-learning;
- Purtroppo, molti sono rimasti fuori da questo processo a causa della situazione di digital divide o near digital divide in cui si sono trovati e a cui, fino a quel momento, non avevano dato particolare importanza. Al contempo i servizi on line si sono moltiplicati esponenzialmente, creando autentiche discriminazioni tra chi poteva accedervi e chi no;
- Si intende per “divario digitale o digital divide il divario esistente tra chi ha accesso effettivo alle tecnologie dell’informazione (in particolare personal computer e Internet) e chi ne è escluso, in modo parziale o totale. I motivi di esclusione comprendono diverse variabili: condizioni economiche, livello d’istruzione, qualità delle infrastrutture, differenze di età o di sesso, appartenenza a diversi gruppi etnici, provenienza geografica. Oltre a indicare il divario nell’accesso reale alle tecnologie, la definizione include anche disparità nell’acquisizione di risorse o capacità necessarie a partecipare alla società dell’informazione”;
- L’enorme aumento del traffico web (+100%) ha rischiato di mettere anche in crisi l’infrastruttura, che a Vicenza è ancora lontana dall’essere ottimale (basti pensare al riguardo che in città non è ancora disponibile la connessione in modalità FTTH (fiber to the home), ma soltanto FTTC (fiber to the cabinet), con una velocità di connessione ben lontana dagli standard europei e dagli obiettivi minimi dell’Agenda Digitale Europea. E ciò malgrado AIM abbia da tempo steso fibra ottica lungo tutte le strade, in gran parte sottoutilizzata;
- “FTTC e FTTH sono due sigle che indicano le tipologie più diffuse di tecnologia di fibra ottica disponibili sul mercato.
FTTC: sigla che in inglese sta per Fiber To The Cabinet, ovvero ‘fibra fino all’armadio’, cioè l’armadio stradale. Da qui si dipanano poi i cavi che conducono alle singole abitazioni. Questi ultimi non sono più in fibra ottica, ma in rame. La tecnologia FTTC è quindi mista, si presenta in fibra fino all’armadio stradale e prosegue in rame fino a dentro l’abitazione dell’utente. Molto diffusa nei piccoli centri, non offre le prestazioni della fibra ‘pura’, in quanto presuppone comunque un pezzo di percorso (di solito di 300-500 metri) sui vecchi cavi.
FTTH: sta per Fiber To The Home e indica l’opzione più veloce. Con la tecnologia FTTH l’utente ha accesso alla fibra ottica direttamente a casa sua, con prestazioni elevatissime. Viene anche detta iperfibra e raggiunge velocità di 1 Gigabit al secondo in download, consentendo una trasmissione rapidissima anche di file pesanti, come ad esempio dei video. Scaricare un film diventa questione di pochi minuti”
Considerato quindi che:
- Un primo impegno della città dovrebbe quindi essere quello di migliorare rapidamente la propria dotazione di infrastrutture tecnologiche, divenute strategicamente fondamentali e fattore di competitività, accelerando i processi di cablatura e stimolando il rinnovo degli impianti privati (i cosiddetti “verticali” in fibra, obbligatori per i nuovi edifici post luglio 2005), al fine di poter consentire a tutti i propri cittadini e a tutte le attività produttive e commerciali di poter accedere ai servizi innovativi che la crisi in corso sta trasformando in essenziali, anche per la risposta tempestiva ad altre potenziali crisi;
- Un provvedimento necessario è anzitutto quello relativo al fatto che nessun cittadino di Vicenza deve più rimanere fuori dalla rete, considerando la connettività come una commodity indispensabile, e ciò anche mettendo mano ad un piano di aiuti per quelle famiglie che non possono permettersela;
Il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e la Giunta a:
- Realizzare, in collaborazione con AIM e gli altri operatori della rete, una mappatura completa e dettagliata (come uno stradario) delle soluzioni tecnologiche disponibili in materia di connettività nel territorio comunale e di renderla pubblica sul sito del Comune, tenendola costantemente aggiornata. In questo momento qualsiasi cittadino o azienda potrà sapere in modo immediato qual è il livello di connettività della sua via e della sua zona. L’operazione è di semplice esecuzione, considerato che il d. lgs. 33/2016 prevede che gli operatori debbano dare pubblicità della stesura della rete;
- Illustrare ai consiglieri comunali presso la Commissione Territorio quale sia il livello di progressione della stesura della fibra da parte di Open Fiber nelle zone considerate non economicamente vantaggiose;
- Presentare alla Commissione Territorio un piano di dettaglio dell’infrastruttura in fibra già stesa da AIM nel Comune e del piano di sviluppo futuro, al fine di verificarne e massimizzarne l’utilizzo, in primis a vantaggio dei servizi pubblici essenziali (uffici pubblici, scuole di ogni ordine e grado, strutture sanitarie);
- Censire la situazione della connettività della popolazione, a partire da quanti cittadini si sono realmente connessi alla fibra, evidenziando quanta parte è in totale o parziale digital divide, proponendo quindi incentivi per il superamento e prevedendo che nei casi di famiglie in situazione di necessità economica possa intervenire il Fondo di Solidarietà Comunale per fornire un contributo economico indispensabile per garantire l’accesso alla rete;
- Censire la situazione delle imprese attive nel territorio comunale e predisporre un piano per portare la fibra a tutte, come fattore strategicamente fondamentale per la competitività;
- Prevedere sgravi fiscali o contributi economici per i condomini che aggiornano la loro rete di distribuzione del segnale interno (impianti multiservizi in fibra ottica). Ad esempio prevedendo la cancellazione del canone di occupazione del suolo pubblico del cantiere per la sistemazione della facciata o di interventi di manutenzione ordinaria o straordinarie per chi, con l’occasione, interviene anche sulla connessione ad Internet dell’edificio;
- Imporre il rispetto dell’art. 135 bis del testo unico dell’edilizia (attualmente costantemente ignorato all’interno del Comune di Vicenza) in caso di nuove costruzioni e ristrutturazioni pesanti che prescrive la predisposizione alla ricezione a banda larga degli edifici di nuova costruzione e recepire tale obbligo all’interno del Regolamento Edilizio Comunale;
- Proporre l’evidenziazione negli edifici del territorio comunale del livello di connettività disponibile (etichetta volontaria ai sensi del suddetto art. 135 bis del TU dell’edilizia), coinvolgendo le associazioni di amministratori di condominio;
- Presentare alla Commissione Territorio il piano e le strategie che l’Amministrazione Comunale sta adottando per accogliere i nuovi impianti 5G;
- Agire immediatamente per la digitalizzazione della PA attivando corsi di formazione per tutto il personale, visto che inevitabilmente lo smartworking e le attività da remoto avranno sempre maggior rilevanza non solo nei prossimi mesi per la fase di transizione post emergenza ma anche negli anni a venire;
- Semplificare l’accesso a tutti i permessi e i servizi del Comune tramite una piattaforma digitale o un’app con un’accessibilità e un utilizzo particolarmente semplificati, dove sia possibile a titolo d’esempio richiedere l’accesso in ZTL, il rinnovo della carta d’identità o la richiesta di qualsiasi certificato rilasciato dal Comune. Senza creare un’app del Comune è sufficiente integrare tutte queste attività all’interno dell’app nazionale “IO”, creata dal Ministero per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, alla quale hanno aderito già molti comuni ma che a Vicenza non sembra essere stata presa in considerazione;
- Prevedere che all’interno del Fondo di Solidarietà sia prevista una quota destinata a consentire l’acquisto di computer o di device per le famiglie a basso reddito;
- Organizzare corsi di alfabetizzazione digitale tenuti da giovani volontari, indirizzati alla parte di popolazione che rischia di rimanere fuori dal processo di innovazione della società;
- Organizzare un servizio di volontariato per le persone che non riescono ad accedere ai servizi digitali, quelli che all’estero si chiamano “Digital Angels”. A titolo d’esempio se una persona anziana non è in grado di accedere ad un servizio pubblico, a prenotare una visita online o alla spesa online il volontario, organizzato dal Comune, il volontario si reca presso la sua abitazione e aiuta la persona in questione a completare l’attività
I consiglieri comunali
Giovanni Selmo
Sandro Pupillo