MANIFESTO DELLE IDEE E DEI VALORI DELL’ASSOCIAZIONE “DA ADESSO IN POI”
L’associazione si riconosce nei Principi Fondamentali espressi dalla Carta Costituzionale (artt. 1-12) e nei Principi Fondamentali contenuti nello Statuto del Comune di Vicenza (artt. 1-12).
Per dare attuazione a detti principi l’Associazione presenta il proprio Manifesto, frutto di un lavoro partecipativo e collettivo. Il processo decisionale è stato orizzontale con condivisioni di idee e progetti elaborati in gruppi di lavoro tematici, in cui ogni partecipante ha potuto apportare il proprio contributo.
PREMESSA
L’associazione ha tra i suoi valori fondanti la cittadinanza attiva, intesa come partecipazione attiva e responsabile dei cittadini alla vita civile e democratica, l’esercizio dei propri diritti e della propria responsabilità all’interno dei contesti sociali in cui sono inseriti e, in particolare, di elaborazione di idee e progetti per la città di Vicenza condivisi sia al proprio interno sia con altri soggetti esterni interessati.
L’obiettivo del Manifesto è individuare valori e criteri comuni per costruire una condivisione valoriale e di operato tra i membri dell’associazione, permettendo una diffusione orizzontale del processo decisionale. Parleremo quindi di risorse che si condividono, si mettono in comune.
In tal senso, per l’Associazione, sono risorse:
- – L’inclusione, intesa come partecipazione all’azione di soggetti abitualmente non coinvolti all’interno della vita pubblica e sociale della città
- – L’accessibilità, ovvero la possibilità fisica, sociale e culturale di entrare a far parte del processo decisionale da parte di chiunque si avvicini all’associazione
Per dare attuazione a tutto questo è fondamentale predisporre una strategia di comunicazione mirata e da perseguire nel tempo per far comprendere il senso dell’attività associativa e per coinvolgere i cittadini: l’idea di politica che vogliamo proporre è sempre di più quella di una partecipazione attiva e condivisa alle strategie e alle scelte per la città in tutti i suoi quartieri.
L’associazione pertanto declina quanto descritto in premessa, suddividendo il proprio pensiero in sette aree tematiche.
1.CULTURA DELL’AMBIENTE: Una città che respira.
Il tema dell’ambiente può essere declinato in diversi modi, da quello comunemente percepito e indirizzato in funzione del disinquinamento, a quello che lo identifica come componente essenziale nella qualificazione di un territorio. L’ambiente costituisce un valore preso come riferimento trasversale in buona parte delle politiche cittadine e rappresenta una costante insostituibile degli obiettivi di miglioramento della qualità della vita.
Si tratta quindi di operare secondo la logica dello sviluppo sostenibile, orientandosi su aspetti di incidenza economica e sulla salute dei cittadini. Tali aspetti devono essere attuati attraverso una mobilità diversificata, anche in funzione delle esigenze delle diverse fasce di popolazione interessate.
La sostenibilità deve diventare innanzitutto un elemento culturale che incida sia sui comportamenti dei singoli (in senso virtuoso), sia sulle politiche di programmazione e di gestione del territorio.L’Associazione promuove:
- – la cultura ambientale che si tramuti in un’opportunità di sviluppo economico attraverso il “turismo sostenibile”, complementare all’agenda di attrattività della città;
- – l’ottimizzazione, la valorizzazione e l’integrazione delle risorse esistenti affinché possano favorire servizi e sostenibilità;
- – una mobilità efficiente come risposta all’inquinamento atmosferico nell’ottica di un miglioramento
dell’accessibilità al servizio e di una maggiore qualità della vita;
- – programmi di prevenzione dei rifiuti, conformemente alle politiche ambientali della Commissione
Europea.
2.CULTURA DEL TERRITORIO: Una città che si rigenera.
Il riequilibrio delle aree di margine a Vicenza si attua cambiando direzione ai due tipi di degrado – quello delle aree e quello degli edifici- che interagiscono tra loro producendo i “buchi neri” della città. Essi sono dovuti all’abbandono, causato dall’incapacità di stabilire relazioni spaziali e funzionali con i cambiamenti in atto sul territorio.
Il territorio di Vicenza è formato da un sistema di verde e acqua che attraversa la città e che le dà forma. I fiumi e i parchi sono una potenzialità di energia e di lavoro. Vicenza deve riappropriarsi dei suoi spazi con processi che usino o riusino i luoghi degradati in sinergia con le caratteristiche del territorio con i seguenti criteri: minima energia per l’intervento necessario, misura storica degli spazi e uso di risorse compatibili espresse dal territorio. Il suolo, inteso come lo strato evidente del territorio su cui si fonda la città, rappresenta il valore primo che una comunità possiede. Esso va studiato, tutelato, non sprecato. L’uso di nuovo suolo da parte della città di Vicenza deve essere pari a zero: le politiche devono misurarsi sulla capacità di riutilizzare le aree e gli edifici abbandonati. La bruttezza, l’abbandono, l’emarginazione sono povertà: esse fanno diminuire il valore economico e culturale della città. Lo studio e la conoscenza del suolo portano alla definizione delle nuove funzioni compatibili con la storia della città. Quest’ultima deve diventare motore economico, luogo di lavoro, di conoscenza e di bellezza che promuova gli scambi tra le persone.
L’Associazione promuove:
- – Il dialogo con i cittadini per rimettere aree e edifici in circolo, per generare opportunità di lavoro, per organizzare attività culturali, per individuare ambienti di incontro casuale tra le persone, al fine di costruire l’identità autonoma dei luoghi;
- – L’avvio di un lavoro di riflessione critica tra cittadini, operatori economici, istituzioni/associazioni culturali per individuare i ruoli e le specificità della città di Vicenza nel sistema Veneto;
- – Lo snellimento delle norme che regolano l’attività edilizia sul suolo pubblico e privato, affinché siano poche e chiare.
3. CULTURA, ARTE, TURISMO: Una città che attrae.
La cultura, oltre ad essere considerata motore dell’economia, è vista anche come elemento facilitatore dell’inclusione sociale. Per questa ragione bisogna tenere in forte considerazione le attività culturali da promuovere nei quartieri, rivolte a tutta la popolazione, favorendo la relazione tra le generazioni ed utilizzando e valorizzando le numerose realtà esistenti. L’obiettivo è promuovere la formazione durante tutto il corso della vita, anche in contesti non formali.
Si dovrà porre forte attenzione allo sviluppo del brand “Vicenza”, con azioni mirate anche al turismo “lento” ed all’affermazione della grande vocazione culturale della nostra città, città ideale del Rinascimento e città Unesco.
L’Associazione promuove:
- – La valorizzazione di importanti spazi attrattivi e un ampliamento delle attività e degli spazi della Biblioteca Bertoliana;
- – Una rete di coordinamento e progettazione tra musei, associazioni e organismi culturali, coinvolgendo i comuni limitrofi e facendo proprie le loro proposte;
- – Un’offerta culturale che rispetti le esigenze eterogenee di un’utenza diversificata, con l’obiettivo di una costante crescita dei livelli culturali della popolazione.
4. CULTURA DEL LAVORO: Una città operosa.
La drammatica vicenda delle banche Venete, e in particolare della Banca Popolare di Vicenza, ha aggravato gli effetti di una crisi economica già esistente: i danni sono stati gravi per azionisti, risparmiatori ed imprese.
In un frangente come questo bisogna sviluppare una strategia seguendo due linee guida: quella di prossimità e quella di supporto alle imprese, ai lavoratori e alle scuole.
Reagire alla crisi non soltanto con il mero assistenzialismo, ma recuperando il concetto di una comunità propositiva, che aiuta.
Proprio la prospettiva comunitaria è stata uno dei segreti della grande crescita della nostra area territoriale, una condizione che ha generato i due elementi fondamentali per lo sviluppo economico e sociale: fiducia e sicurezza.
L’Associazione promuove:
- – Il dialogo collaborativo con l’università e il sistema scolastico nel suo complesso, indispensabili in ottica futura per assicurare innovazione e competitività. Dagli istituti formativi di oggi nascono gli attori economici di domani;
- – Una costante attenzione alla sostenibilità, al contempo economica e ambientale, incoraggiando: la ri- occupazione dei siti produttivi e commerciali abbandonati; il passaggio da un Comune-burocrate a un Comune-consulente; l’assunzione di un ruolo di riferimento da parte delle aziende municipalizzate (AIM, ViAcqua, Fiera) in tema di energie rinnovabili, tecnologie per la depurazione e mobilità sostenibile;
- – Una concertazione economica di prossimità, intesa come vicinanza agli operatori economici e tra di essi stessi (imprese, lavoratori, famiglie e consumatori) sostenendo e formando chi fatica a trovare spazi lavorativi, con lo scopo di rendere il nostro territorio attrattivo per nuove realtà e capace di trattenere le strutture strategiche già esistenti.
5. CULTURA SOCIALE: Una città in salute.
Il tema della salute è correlato alla cultura, all’ambiente, al lavoro perché non esiste benessere se questi aspetti non sono in sintonia tra loro.
Una città in salute è una città che ascolta le istanze dei cittadini e va incontro ai loro bisogni, è una città che fornisce servizi per agevolare le madri lavoratrici, che offre spazi utili all’interazione tra soggetti, che educa i bambini al rispetto per farli crescere consapevoli, responsabili e attenti al prossimo; è una città che si prende cura degli anziani non lasciandoli soli ma offrendo strutture adeguate; è una città che non dimentica le persone con disabilità, ma si spende per abbattere le barriere architettoniche e culturali al fine di creare una comunità inclusiva.È indispensabile quindi creare una rete di interazione tra cittadini necessaria per crescere insieme all’interno della società perché una persona coinvolta avrà più attenzione verso gli altri e l’ambiente.
L’Associazione promuove:
- – Azioni di educazione civica e alla cittadinanza, fondamentali per formare cittadini protagonisti nella propria città, che la rispettino e ne abbiano cura;
- – La valorizzazione di ogni fase del ciclo della vita creando interazioni e solidarietà tra generazioni;
- – La valorizzazione dei quartieri, anche creando, qualora non esistano, luoghi protetti e curati di
socializzazione e incontro.
6. CULTURA DELL’INCLUSIONE E DELL’ACCESSIBILITÀ: Una città-comunità.
L’ambivalenza della “coesione sociale” gioca per noi un ruolo fondamentale: generativa da un lato, nella capacità di creare legami, reti e relazioni; risolutiva dall’altro, con la sua intrinseca funzione di annientamento dei dislivelli e dei conflitti. Usando le parole del Consiglio d’Europa, la città-comunità che vorremmo non può prescindere dalla “capacità che una società deve avere di assicurare il benessere di tutti i suoi membri, di ridurre il più possibile le disparità e di evitare la polarizzazione”. Per questo consideriamo la coesione sociale uno degli obiettivi del nostro agire, nella convinzione della sua potenza ed efficacia se attivamente operante tra i soggetti in campo, nei diversi ambiti ed ambienti delle nostre vite.
L’Associazione promuove:
- – Percorsi per la creazione di alleanze tra terzo settore, amministrazione pubblica, imprese e cittadini nel rispetto dei ruoli e delle responsabilità;
- – La cultura della partecipazione intesa come metodo per sviluppare coesione di comunità, proponendo un nuovo sistema di gestione delle problematiche sociali che consideri ogni persona come membro della comunità, quindi potenzialmente una risorsa, piuttosto che un semplice utente a cui offrire un servizio;
- – La condivisione di competenze tra abitanti, e non solo tra cittadini, per una comunità in continua costruzione, libera da preconcetti e rigide categorizzazioni;
- – La progressiva inclusione dei richiedenti asilo, con proposte sia di lavori socialmente utili, sia di formazione al lavoro, che li conducano ad una reale integrazione e a sentirsi parte del paese in cui sono stati accolti.
7. CULTURA DEL FUTURO: Una città giovane.
Uno dei problemi più gravi che sta affrontando il nostro Paese è la sua scarsa attrattività nei confronti delle giovani generazioni. Centinaia di migliaia di ragazzi lasciano l’Italia ogni anno per andare all’estero in cerca di un lavoro e, più in generale, di un’esistenza che soddisfi le loro aspettative. Vicenza non fa eccezione, anzi: da anni è la provincia con il maggior numero di giovani “expat” in Veneto. Ma ciò che è ancora più preoccupante è che un territorio storicamente all’avanguardia come il nostro non sia in grado di attrarre dall’estero competenze e figure professionali che possano decidere di trasferirsi qui dando il loro contributo alla crescita del territorio. L’associazione ha quindi l’obiettivo di creare un territorio che sia realmente dinamico e attrattivo, in sinergia con gli altri attori pubblici e privati interessati, per fare di Vicenza un vero e proprio polo dell’innovazione economica, culturale e sociale. Per raggiungere, o anche solo avvicinare, questo obiettivo è necessario migliorare il collegamento tra mondo del lavoro e mondo della scuola, incrementare i servizi di accompagnamento al lavoro e i progetti di costruzione di nuove imprese.
L’altro lato della stessa medaglia è l’accompagnamento dei giovani verso l’indipendenza, favorendo l’emancipazione dal nucleo familiare sia dal punto di vista abitativo sia economico, per renderli il prima possibile cittadini autonomi e attivi.
L’Associazione promuove:
- – Percorso di orientamento per gli studenti, in sinergia con il mondo della scuola e del lavoro;
- – Attività in collaborazione con aziende e associazioni di categoria per “preparare” i giovani al mondo del
lavoro, non solo dipendente ma anche imprenditoriale;
- – La creazione di opportunità per favorire il ritorno dei giovani nel proprio territorio;
- – Progetti per favorire l’emancipazione attraverso sostegni, agevolazioni e proposte dedicate.