Ciò che avevamo già anticipato nelle scorse settimane rispetto alle nuove nomine dei consigli di amministrazione delle società controllate da AGSM-AIM va nella medesima direzione con cui è stato creato il primo CdA. A farla da padroni sono stati evidentemente i partiti di centrodestra che si sono spartite “le careghe”. E siamo certi che la campagna elettorale alle porte per Verona e quella non lontana per Vicenza abbia fatto da ago della bilancia per le scelte da mettere sul piatto.
Ci fa sorridere riascoltare le parole del sindaco Rucco quando, durante il Consiglio comunale dell’8 ottobre 2020 nel presentare la delibera di fusione tra AIM e AGSM, diceva: “Oggi approviamo un’operazione di tipo industriale molto diversa da quella del passato. E abbiamo voluto vedere quale fossero le differenze rispetto al 2017 e devo dire che rileggendo quel CdA lì si che appare tutta la logica spartitoria del dividiamoci le poltrone. Lì non abbiamo visto l’operazione industriale, ma abbiamo visto l’operazione politica. La prima finalità che abbiamo letto in quel progetto era proprio la lottizzazione politica. Questa invece non è un’operazione di lottizzazione politica. È un’operazione industriale.”
Bene Sindaco. Ora però ci mostri l’operazione industriale perché quella politica è sempre più chiara
