Vicenza 22 maggio 2020
MOZIONE “VICENZA PER UN ABITARE COLLABORATIVO E SOLIDALE”
Premesso che:
- L’emergenza sanitaria legata alla pandemia Covid-19 ha costretto la popolazione intera all’isolamento sociale all’interno delle proprie abitazioni, riducendo al minimo, se non annullando del tutto, i contatti interpersonali.
- La mancanza di relazioni, in parte compensate con gli strumenti che la tecnologia offre, rischia di produrre conseguenze psicologiche e sociali importanti come ad esempio forme più o meno importanti di depressione di marginalizzazione.
- Alcuni Comuni, (si cita a mero titolo esemplificativo il progetto “Prove di buon vicinato” del Comune di Bolzano, “Milano 2035” a Milano e “Focus marginalità a San Bonifacio, che vedono il coinvolgimento dei Comuni dal punto di vista amministrativo) hanno attivato, anche a titolo preventivo, azioni al fine di ridurre l’isolamento delle persone e promuovere forme di solidarietà e coesione sociale.
Considerato che:
- Si ritiene che le relazioni interpersonali e la cooperazione che da esse può essere generata,costituiscano l’elemento principe al fine di vivere in una città sicura e coesa,che si prende cura dei suoi cittadini e dei suoi luoghi; pertanto è necessario valorizzare le relazioni e le azioni cooperative e solidalicon una prospettiva che superi l’emergenza Covid 19.
- L’ambiente domestico è quello in cui moltissime persone trascorrono molte ore del giorno, in questo periodo in solitudine. La casa è attualmente percepito e descritto come il luogo di maggiore sicurezza.
- Nella città di Vicenza le abitazioni sono, per la maggior parte,inserite in contesti condominiali di dimensioni mediamente piccole all’interno dei quali esistono già o è possibile promuovere piccole reti sociali
Tutto ciò premesso
Il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e la Giunta a:
- Far emergere, promuovere e valorizzare le iniziative di solidarietà e di aiuto all’interno dei condomini o tra abitazioni della stessa via, con particolare attenzione nei confronti delle persone fragili o in stato di marginalità, al fine di ridurre situazioni di solitudine, di insicurezza, di abbandono e di isolamento, come ad esempio: condividere la propria connessione WIFI, fare la spesa, leggere ad alta voce sul balcone, suonare uno strumento, scambiarsi libri, valorizzare e creare le Social Street. Tali azioni partiranno da forme minime che mirano a far sperimentare il senso di comunità a partire dal luogo in cui si è costretti a restare. Con il migliorare della situazione e delle possibilità di interazione sarà possibile valorizzare iniziative che prevedano maggiore condivisione e incontro.
- Stilare linee guida in riferimento a quello che è consentito fare tra condomini o abitanti della medesima via, tenendo conto della necessità del distanziamento sociale.
- Coinvolgere i cittadini nella realizzazione del progetto, valorizzando le buone prassi nate spontaneamente, oltre che Associazioni e organizzazioni del Terzo Settore con particolare attenzione a chi ha maturato pratiche relative all’abitare comunitario e alle organizzazioni di categoria legate alla casa come ad esempio quella degli Amministratori condominiali.
I Consiglieri comunali
Selmo Giovanni
Pupillo Sandro