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ALCUNE PILLOLE SU VICENZA CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA

1. TRISTEZZA
Siamo stati i primi a sostenere la candidatura di Vicenza a capitale italiana della cultura e quindi è evidente che non aver vinto dispiaccia. Va fatto un ringraziamento a tutti coloro che hanno lavorato al dossier. Ci auguriamo che il Sindaco faccia seguito coi fatti a quanto detto ieri: “Abbiamo sempre affermato che il bando passa, ma il progetto resta. Per questo già a partire dalla prossima settimana il gruppo di lavoro e gli uffici comunali saranno all’opera per avviare la realizzazione del progetto che, come ho sempre detto, sarà attuato nelle sue linee essenziali, valorizzando il titolo di città finalista di Capitale italiana della cultura”.
Noi siamo a disposizione.
2. DOSSIER
Molte persone, tra cui il sindaco Rucco, stanno chiedendo a gran voce trasparenza e che le 10 città finaliste pubblichino tutte i dossier. È lecito farlo, anche se antipatico perché mette in dubbio la serietà e la professionalità della commissione giudicatrice. Prima, però, di andare a guardare in casa degli altri guardiamo in casa nostra. A tal proposito chiediamo al Sindaco di portare il dossier quanto prima in Consiglio comunale per parlarne insieme e per capire quali progettualità inserite nel dossier (ma non solo!) possano trovare comunque un loro compimento.
3. L’AUDIZIONE
L’abbiamo già detto a caldo e lo ribadiamo. Per noi l’audizione di Vicenza è stata monca. Solo poche persone sul palco, nonostante il grande coinvolgimento di enti, istituzioni, associazioni, imprese. Avremmo preferito vedere una platea più ampia che descrivesse la collegialità della candidatura di Vicenza e Provincia, come hanno fatto molto bene ad esempio Pesaro o Chioggia. Anche le risposte date le abbiamo trovate in molti casi confuse e non chiaramente esplicitate: dal piano di comunicazione di re-branding della città a quello di promozione turistica integrata, dalla regia della Governance alla creazione di una fondazione di comunità.
4. PESARO
Ha vinto e gliene va dato atto. Tralasciamo i tristi commenti di chi pensa sia una vittoria squisitamente politica. Si sapeva fin dall’inizio che Pesaro sarebbe stata una delle avversarie più temibili. Non conosciamo il loro dossier per cui non abbiamo elementi di giudizio realmente validi, ma 2 considerazioni le vogliamo fare. La loro audizione, a nostro avviso, è stata migliore della nostra: più coinvolgente, collettiva, umana e organica. Sono riusciti ad esprimere molto più chiaramente di noi gli obiettivi e i punti cardine della candidatura. La seconda riguarda il Sindaco. Ricci, al di là della tessera politica che ha in tasca, è un Sindaco che ha notevolmente migliorato Pesaro acquisendo – a differenza di Rucco – riconoscibilità ed autorevolezza in Italia. Anche Variati ci era riuscito. Rucco no. E ricordiamoci che Pesaro è un comune più piccolo del nostro.
5. LA REGIONE VENETO
Ben 4 città venete (poi diventate 3) si sono candidate a Capitale italiana della cultura 2024 due delle quali, tra cui Vicenza, sono arrivate in finale. La Regione non può non tenerne conto. Abbiano il coraggio Zaia e Corazzari di investire di più in cultura: non è accettabile che dopo tutto l’impegno profuso dalle città candidate e a fronte di un capitale umano, artistico, architettonico così straordinario come quello Veneto, la Regione sia ancora la cenerentola d’Italia in termini di investimento pro-capite in cultura: appena 3,50€ per ogni cittadino veneto. L’Emilia Romagna ne investe il triplo, Il Piemonte 6 volte tanto.
Serve investire di più. Molto, molto, molto di più!
6. IL SINDACO RUCCO
Che triste leggere oggi le affermazioni del sindaco Rucco il quale sostiene che “il punto di debolezza del progetto culturale di Vicenza Capitale Italiana della Cultura è stato quello di avere qualcuno da dentro che remava contro”, riferendosi a noi Consiglieri di Minoranza, soprattutto perché la voglia di collaborare ha portato tutti a remare insieme.
Basta vittimismo, Rucco si assuma una volta per tutte le responsabilità. Non si rende conto di rendersi ridicolo? Ma seriamente pensa che la Commissione abbia valutato il “clima” in città?
Farebbe ridere se non facesse piangere.

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