Vicenza, 6 maggio 2020
Si attivi subito un dibattito sulla Cultura a Vicenza dopo il Coronavirus.
Oggi l’associazione civica Da adesso in poi ha presentato la mozione “Chiamata alle arti”, un documento programmatico per il rilancio della Cultura a Vicenza a seguito della crisi Covid 19.
“In questi giorni, in città, le riflessioni sulla Cultura si sono concentrate sui dati della gestione della mostra Ritratto di donna, in un confronto con quelle di Goldin, quasi come si aspettasse l’ufficialità della sua chiusura per commentare a favore o contro” , sottolinea il Presidente di DAIP, Nicola Fantin. “Non vorremmo che la nostra proposta venisse interpretata come una presa di posizione in questa diatriba: pensiamo infatti che alle critiche che stiamo leggendo in questi giorni – giuste o sbagliate che siano – dovrebbero essere affiancate delle proposte concrete. Abbiamo l’impressione che in questo momento manchino risposte alla vera domanda: “e ora?”
La nostra mozione sulla candidatura a Capitale italiana della Cultura, approvata all’unanimità, era un contentino privo di sostanza o voglia di osare veramente?”
Dello stesso avviso Alberto Galla e Luca Baldin, membri del Direttivo, che spiegano i contenuti della proposta tradotti in mozione presentata alla Giunta Rucco.
“Musei, Biblioteche, Archivi, Teatri, Cinema, Orchestre e gruppi musicali, nonché il ricco tessuto associazionistico culturale che già sopravviveva a fatica, rischiano di non superare questa terribile crisi. Bisogna sostenere queste realtà, noi abbiamo delineato in più direzioni:
- La chiamata alle arti, predisponendo una sorta di bilancio partecipativo culturale, finanziato con il Fondo di solidarietà comunale, per poter offrire al mondo giovanile vicentino la possibilità di realizzare un’ idea, un progetto, un contenuto che possa diventare poi patrimonio culturale della nostra città;
- Una grande operazione di cultura cinematografica e teatrale, meglio se rivolta ai giovani. Una programmazione mirata a conoscere i grandi classici del passato, con biglietti acquistati a prezzo pieno dal Comune in compartecipazione con aziende e realtà private, e donati alle scuole.
- Sfruttare l’investimento della struttura espositiva flessibile, che riteniamo intelligente, per ospitare da subito mostre di minore carature tuttavia molto rilevanti, sull’esempio di quanto fatta da Luca Massimo Barbero qualche anno fa. Valorizzare quindi le numerose collezioni private del Veneto e del Vicentino in particolare, facendo emergere tesori inaspettati della nostra terra.”
- Creare un comitato culturale permanente di coordinamento composto dalle varie istituzioni, organismi e associazioni culturali cittadine, al fine di promuovere la candidatura di “Vicenza Capitale della Cultura Italiana”, distinguendosi come città capace di dar vita a proposte concrete e creative che facciano fronte alle limitazioni imposte dal Coronavirus. Una prima proposta semplice, ma efficace potrebbe essere quella di realizzare un calendario di iniziative culturali estive da offrire alla collettività.
“Ancora una volta, il nostro apporto vuole essere di pensiero e di stimolo” – chiudono i consiglieri Pupillo e Selmo – “A proposito delle manifestazioni estive, in vista di una diminuzione dell’offerta di intrattenimento e di spettacolo ci piacerebbe che l’Amministrazione comunale, come sta accadendo già in altre città, allestisse in uno dei parcheggi scambiatori periferici una sorta di un drive-in 2.0 con la proiezione di film di diversi generi e per diverse fasce d’età: un tuffo nel passato, con la tecnologia di oggi”.