Mercoledì 27 ottobre abbiamo ricevuto in commissione la Direttrice dell’ULSS 8 Maria Giuseppina Bonavina. Presenti i commissari di tutti i gruppi di maggioranza e minoranza. La dottoressa Bonavina arriva a Vicenza dopo essere stata dirigente sanitario dell’Istituto oncologico veneto e in precedenza direttore generale dell’Ussl 20 di Verona. È la prima volta a Vicenza di una donna a capo dell’Ulss vicentina ed è stata anche la prima volta, durante questo mandato, che il direttore generale presenziava in commissione.
L’ occasione si è rivelata preziosa per conoscere la situazione dell’azienda ULSS 8, cercare di capire i pensieri, le sfide e la situazione socio-sanitaria a 2 dalla pandemia che ha sconvolto il mondo e la nostra comunità.
La Direttrice è partita da una premessa importante. “La salute è interesse della collettività. È un principio della Costituzione da difendere”. Un chiaro messaggio agli amministratori in Sala Bernarda ai quali a fine seduta ha lanciato un messaggio chiarissimo: “vi chiedo aiuto, abbiamo la necessità di un aiuto e di un supporto per coinvolgere tutti i nostri concittadini verso un atteggiamento chiaro e lineare”. La politica in questo dia l’esempio e aiuti, riferendosi al comportamento della popolazione che osteggia la campagna vaccinale.
La relazione della dott.ssa ha toccato inevitabilmente i dati Covid rapportati alla situazione in città. Partendo da un dato che devo allertare: 20 – al momento in cui si scrive – sono i ricoveri. Non poco, considerando che fino a inizio agosto erano 0. Un numero di persone importante perché mette a repentaglio la routine dell’ospedale, avendo questi pazienti standard assistenziali particolari e diversi (infermieri, stanze, medici, cure). Questo incide anche nella capacità di accoglienza di alcuni reparti, pneumologia ad esempio, legato all’invecchiamento della popolazione.
Come stiamo reagendo? Innanzitutto con il piano vaccinale. Vicenza presenta una popolazione vaccinale di circa 100000 unità. L’indice di vaccinati si attesta attorno all’85%, un dato superiore alla media della Regione Veneto. Ma la situazione è tutt’altro che risolta e facile anche per il nostro territorio. Alcuni dati:
– Ci sono ad oggi 72 tamponi positivi, il 27 % dei tamponi molecolari positivi
– Il 70 % dei positivi riguarda non vaccinati, il restante 30 % riguarda soprattutto persone vaccinate a inizio campagna vaccinale, con necessità quindi di richiamo)
– I meno responsivi alla campagna vaccinale è la fascia 40-49 anni
– Vengono svolti in città dai 6000 ai 10000 tamponi al giorno, il 90 % nelle farmacie. Un dato che crolla la domenica quando le farmacie sono chiuse, e che sale vertiginosamente con l’approssimarsi del fine settimana. Occupando, per inciso, posti che potrebbero servire per chi ha reale necessità.
Riserva una spiacevole sorpesa la conclusione della commissione, con il consigliere D’amore (Fratelli d’Italia) che tuona: “sono deluso che abbia parlato solo di Covid. Secondo lei va tutto bene”. “Se questa è la sua sintesi – ha replicato la direttrice dell’ULSS berica – allora significa che non ci siamo proprio capiti”