Dall’agosto del 2018 Greta Thunberg, una studentessa svedese di 16 anni ogni venerdì mattina manifesta davanti al parlamento del suo paese contro lo scarso impegno per contenere e contrastare il cambiamento climatico. Questa protesta la rende celebre al punto da essere invitata, ne mese di dicembre scorso, a Katowice dove si tiene la Conferenza Mondiale sul Clima COP24; in quell’occasione Greta si rivolge, proprio dal palco di COP24 ai delegati dei governi mondiali presenti, accusandoli di fare troppo poco per contrastare il cambiamento del clima, sottolineando che le conseguenze del loro immobilismo dovranno essere pagate dalla sua generazione e da quelle future.
Proprio dall’attivismo di questa ragazza prende forma negli ultimi mesi un movimento internazionale, denominato Friday For Future, che si prefigge di coinvolgere sempre più giovani e giovanissimi manifestanti, prima in Scandinavia, poi in Germania, fino al nostro paese.
Per venerdì 15 marzo il movimento ha convocato una mobilitazione studentesca mondiale per sollecitare a gran voce dei provvedimenti concreti a livello di politica energetica mondiale al fine di ridurre drasticamente e nel minor tempo possibile le emissioni di CO2 di origine antropica, ritenuto dalla comunità scientifica il gas con la concentrazione in atmosfera che maggiormente incide sull’effetto serra e, di conseguenza, sul Cambiamento del Clima.
Negli ultimi mesi ho incontrato migliaia di studenti e ho avuto la fortuna di poter trasmettere ai ragazzi di molti istituti scolastici della nostra provincia dei concetti fondamentali sul Cambiamento Climatico, analizzando in maniera scientifica le cause, gli effetti su scala globale e locale e quali possono essere i comportamenti virtuosi di educazione ambientale e rispetto dell’atmosfera che ogni persona, partendo proprio dai ragazzi stessi, può mettere in essere per ridurre giornalmente le proprie emissioni di gas serra.
L’occasione del 15 marzo ritengo sia di enorme importanza per dare un seguito al percorso di conoscenza e di consapevolezza che si è avviato da tempo negli istituti scolastici del nostro territorio, anche grazie alla sensibilità che hanno sempre dimostrato i nostri bravi insegnanti, capaci di dare seguito giornalmente e trasversalmente in molte materie curriculari, ai concetti che ho potuto portare loro negli incontri effettuati.
Per fare questo nel modo migliore è necessaria tutta la disponibilità da parte dei ragazzi di saper interpretare nel modo migliore possibile questa giornata di mobilitazione, sapendola utilizzare in modo intelligente e costruttivo, e sarebbe proprio quello dell’approfondimento della conoscenza della tematica il messaggio più forte che si possa trasmettere.
Friday For Future del 15 marzo dovrà rappresentare dunque una di quelle occasioni in cui mettere in atto forme di protesta fatte di confronto con il corpo insegnanti per ampliare le proprie conoscenze, di eventuale proiezione di filmati o documentari, di impegni individuali magari messi nero su bianco e appesi lungo i corridoi degli istituti, di flashmob colorati.
Il passo più importante e il messaggio che avrebbe, a parer mio, maggiore impatto, sarebbe proprio questo:” Conosciamo il problema, conosciamo le cause, sappiamo anche quali sarebbero le conseguenze e su chi peserebbero, noi ci impegniamo individualmente, ma vi sollecitiamo così: BASTA IMMOBILISMO, BASTA GIOCARE COL NOSTRO FUTURO!”.
Per far questo è necessario arrivare al 15 marzo preparati, iniziando fin da ora a strutturare questa giornata ed a farla diventare quella in cui milioni di studenti hanno voluto affermare quanto hanno a cuore il futuro del clima del nostro pianeta.
Ai nostri ragazzi non mancano sensibilità, intelligenza, educazione e voglia di impegnarsi per essere protagonisti di un domani che, inevitabilmente, appartiene a loro.
Il cambiamento climatico non è qualcosa con cui si avrà a che fare solamente in futuro, è già oggi una preoccupante realtà, il tempo stringe.
https://www.fridaysforfuture.org/
