Al Sindaco e delegato alla Cultura Francesco Rucco,
Premesso che
– Apprendo tramite gli articoli di Nicola Negrin uscito sul Giornale di Vicenza l’1 novembre 2018 e di Cesare Galla apparso su Vvox in data 3 novembre 2018 che, a seguito del permesso rilasciato dall’Amministrazione comunale, si sono svolti dei set fotografici pubblicizzanti abbigliamento intimo in Basilica Palladiana e Teatro Olimpico. Un’iniziativa di chiara natura pubblicitaria per la realizzazione di un calendario con i calciatori che indossano intimo, magliette, jeans della società Diesel o di altri marchi riconducibili al patron Renzo Rosso, ritraendo i giocatori della società Lanerossi Vicenza Virtus quasi completamente svestiti, non certo per motivi culturali, nei tempi laici della storia dell’arte vicentina
– Apprendo sempre a mezzo stampa che è nata una diatriba fra l’Amministrazione Comunale e la Soprintendenza, la quale pare non abbia fornito alcun “via libera” all’iniziativa, perché dall’unico soggetto titolato ad avanzarne la richiesta – il Comune, proprietario del teatro – non ha mai ricevuto alcuna formale domanda di autorizzazione al proposito.
– Questa situazione ha creato a sua volta un forte malumore con la società calcistica Lanerossi Vicenza Virtus con la quale l’Amministrazione si era autonomamente accordata, riservando un accesso gratuito ai monumenti e conseguentemente garantendo la possibilità di utilizzare i monumenti storici per fini commerciali privati.
– Già nelle scorse settimane, a seguito dell’iniziativa di lancio dell’associazione Liberi Pensatori (una festa privata a pagamento) si sono palesate probabili irregolarità di natura erariale e comportamenti ben lontani da un utilizzo di questi luoghi per iniziative benefiche e culturali, come dovrebbe essere per legge (musica ad alto volume oltre l’orario consentito, non rispetto delle zone di fumo, comportamento irrispettoso del catering e sporcizia dei luoghi)
Considerato che:
– I monumenti storici sono legati a stretto rapporto con il parere della Soprintendenza.
– l’uso dell’Olimpico senza l’autorizzazione da parte della Soprintendenza, per effetto del Codice dei beni Culturali, delinea un reato di tipo penale.
– Nel caso in cui venisse ufficialmente confermato che il set fotografico con i calciatori ha avuto effettivamente luogo potrebbe partire una segnalazione alla Procura della Repubblica a prescindere dal fatto che le fotografie siano utilizzate o meno.
– L’utilizzo di questi monumenti unici al mondo debba rispondere sempre e comunque in primo luogo ad una forma di decoro, rispetto e prudenza per il valore storico e morale degli immobili e di quello che significano per la cittadinanza e l’umanità tutta
– Il Comune proprietario dell’Olimpico non fa parte della società L.R. Vicenza Virtus
Ritenuto che:
– Certe immagini e notizie siano totalmente inadeguate al significato e al valore culturale del contesto nel quale si svolgono;
– L’Amministrazione comunale non può continuare a concedere i suoi monumenti storici non rispettando i suoi regolamenti, scavalcando ancora i pareri e le autorizzazioni degli organi preposti quali ad esempio la Soprintendenza e bypassando le consuetudini e la legge
Si interroga il Sindaco, delegato alla Cultura, per sapere:
– Come sono andati realmente i fatti citati in premessa;
– Se è stato chiesto (e versato) un corrispettivo economico alla società L.R. Vicenza Virtus visto lo sfruttamento dell’immagine del Teatro Olimpico;
– Se questo modus operandi continuerà e quindi di riferire in Comune e nelle sedi appropriate, in primis la Prima commissione, mai ritrovatasi, se si ha intenzione di adeguare il regolamento comunale alle nuove “esigenze” della Giunta;
Il consigliere comunale
Giovanni Selmo