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LEGA: RIGORE? NO, SIMULAZIONE!

C’era una volta il “celodurismo” in casa della Lega con i celeberrimi slogan: “Padroni a casa nostra”, “Padania indipendente”, “Prima il Nord”, “Basta Euro” e appunto “La Lega ce l’ha duro”. Diciamo c’era una volta perché nel corso degli anni questa virilità si è annacquata e vedendo quanto è successo a Vicenza con il “caso Mattiello” possiamo dire che si è completamente persa.
Facciamo un breve passo indietro. Franca Mattiello è quella consigliera comunale che recentemente è subentrata in quota lega la quale si era presentata in sala Bernarda con un biglietto da visita da far accapponare la pelle in quanto, in un post su Facebook, Mattiello aveva paragonato il Green pass ai certificati di Hitler.
E subito i più autorevoli rappresentanti veneti della Lega, tra cui Alberto Stefani, avevano tuonato: “Ci vuole una punizione esemplare per il folle accostamento” e lo stesso Stefani aveva dichiarato: “Quel post è inaccettabile e raccapricciante. Prenderò provvedimenti contro questa militante. La questione verrà portata all’attenzione del consiglio direttivo e ci saranno sanzioni”.
Queste affermazioni ci avevano disorientati perché, per un momento, avevamo pensato che anche in un partito come la Lega di Salvini la “questione morale” fosse realmente prioritaria. È bastato poco per riportarci alla cruda realtà. Il vicesindaco Celebron, infatti, che riveste nella Lega i panni del Commissario provinciale, ha fatto in modo che la Mattiello ricevesse un semplice ammonimento e questo perché, in caso di allontanamento, la Maggioranza in Consiglio comunale si sarebbe ulteriormente ridotta mettendo ancora più a repentaglio la tenuta dell’Amministrazione del sindaco Rucco che per molti già da qualche anno ha la tessera della Lega in tasca, a due anni dalle elezioni.
La Lega del “celodurismo” di facciata abbia almeno la decenza di evitare le frasi accomodanti, in perfetto stile Rucco, del tipo “Prenderemo provvedimenti” consapevole che sia sempre meglio tenere un piede in due staffe e che al rigore e alla coerenza debbano prevalere in ogni caso la convenienza e la bugia

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