Comune di Vicenza
Gruppo: Da Adesso in poi – Civici perVicenza
Mozione per la creazione dei “Patti di collaborazione”
Premesso che:
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L’amministrazione condivisa è un modello organizzativo che, in attuazione del principio costituzionale di sussidiarietà orizzontale di cui all’art. 118, co. 4, consente ai cittadini e all’amministrazione pubblica, in specie al Comune, di svolgere su un piano paritario attività di interesse generale, concernenti la cura, la rigenerazione e la gestione condivisa dei beni comuni
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“Bene comune” è una locuzione filosofica, tecnica e culturale riferibile a diversi concetti che sono nell’ambito della scienza di oggi. Nell’accezione popolare viene definito “bene comune” uno specifico bene che è condiviso da tutti i membri di una specifica comunità: proprietà collettiva e uso civico
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A tal proposito l’art. 1 al comma 5 dello Statuto del Comune di Vicenza recita: “Il Comune attua il principio di sussidiarietà anche nell’ambito della comunità locale promuovendo l’esercizio delle proprie funzioni attraverso le attività che possono essere adeguatamente svolte dall’autonoma iniziativa dei cittadini e delle loro formazioni sociali e adeguandovi l’esercizio dell’autonomia normativa ed organizzativa”
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Le linee programmatiche di governo 2018-2023 della Giunta Rucco, approvate dal consiglio comunale il 24 luglio 2018, avendo recepito un’osservazione del Gruppo Consiliare “Da adesso in poi” al punto 12.1.4 recitano: ‘Inserire nel regolamento comunale i “Patti di Collaborazione” tra cittadini, associazioni e Comune, per permettere al cittadino di prendersi cura di un “bene comune” tramite un apposito impegno scritto che si assume con l’Amministrazione comunale, la quale stabilisce obbiettivi, durata, modalità, garanzie e forme di sostegno tecnico e legale messe a disposizione dal Comune alle associazioni di volontariato o ai singoli cittadini’
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Al fine di poter attuare i suddetti principi è necessario che il comune si doti di un regolamento sull’amministrazione condivisa dei beni comuni, che possa disciplinare le forme di collaborazione tra i cittadini e l’amministrazione comunale finalizzate alla cura, la rigenerazione e la gestione condivisa dei beni comuni. Tali collaborazioni si intraprendono o per iniziativa dei cittadini o su sollecitazione dell’amministrazione, mediante la stipula di particolari “patti di collaborazione”, nel pieno rispetto del principio costituzionale di sussidiarietà orizzontale. Al riguardo, è possibile definire “cittadini attivi” tutti i cittadini (singoli, associati e collettivi) che, a prescindere dai requisiti riguardanti la residenza o la cittadinanza, si attivano per lo svolgimento delle richiamate attività di interesse generale
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Possono quindi essere ammesse proposte di collaborazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani, ovvero i beni materiali, immateriali e digitali, che i cittadini e l’Amministrazione, anche attraverso procedure partecipative e deliberative, riconoscono essere funzionali al benessere individuale e collettivo, attivandosi di conseguenza nei loro confronti ai sensi dell’art. 118 ultimo comma Costituzione, per condividere con l’Amministrazione la responsabilità della loro cura o rigenerazione al fine di migliorarne la fruizione collettiva. Nello specifico sono ammesse proposte di collaborazione riguardanti:
1) beni materiali (a solo titolo esemplificativo: strade, piazze, portici, aiuole, parchi e aree verdi, aree scolastiche, edifici…)
2) immateriali (a solo titolo esemplificativo: inclusione e coesione sociale, educazione, formazione, cultura, sensibilizzazione civica, sostenibilità ambientale, riuso e condivisione…)
3) digitali (a solo titolo esemplificativo: siti, applicazioni, social, alfabetizzazione informatica…).
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Il patto di collaborazione è un atto negoziale, disciplinato dal regolamento, attraverso cui il Comune e i cittadini attivi concordano l’ambito degli interventi di cura, rigenerazione o gestione condivisa dei beni comuni, tesi al soddisfacimento di interessi generali, regolando aspetti importanti del rapporto collaborativo, quali gli obiettivi da perseguire, la tempistica, le modalità di azione, il ruolo ed i reciproci impegni dei soggetti coinvolti, le forme di pubblicità e altri ancora.
Tutto ciò premesso, considerando che ad oggi sono 156 i comuni in Italia che hanno adottato un regolamento per disciplinare i patti di collaborazione per la gestione condivisa dei beni comuni, e che altri 66 hanno già avviato la procedura di approvazione
Il consiglio comunale
impegna
il Sindaco e l’amministrazione comunale
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Ad approvare un “regolamento per l’amministrazione condivisa dei beni comuni”, in base ai principi esposti in premessa, a partire dalla proposta di regolamento allegata
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A coinvolgere la cittadinanza, attraverso un adeguato percorso partecipativo, nella conoscenza dei nuovi strumenti di collaborazione previsti dal regolamento
Firmato
I consiglieri Comunali
Giovani Selmo
Sandro Pupillo
mozione patti di collaborazione
Scarica la bozza di regolamento