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VICENZA SI RIALZA: UN FONDO DI SOLIDARIETÀ SOCIALE

Non stiamo vivendo una situazione “ordinaria”. Non possiamo affrontare l’emergenza che ci sta di fronte con un approccio ragionieristico e pensando unicamente all’equilibrio di bilancio. É fondamentale che il Comune di Vicenza risponda ai bisogni dei vicentini facendo un bilancio di Solidarietà Sociale. Solo la condivisione e la solidarietà ci consentiranno infatti di sconfiggere, insieme al virus, anche la disperazione, la povertà, la perdita dei posti di lavoro che questa crisi sta generando. Per tale ragione non accettiamo che l’avanzo di amministrazione serva a colmare lacune nella parte ordinaria. Le risorse vanno incanalate verso il mantenimento dei servizi primari (sociale, istruzione, pagamento dei lavoratori e delle imprese) e tutto il resto investito nella “ricostruzione”.

 

Immaginiamo uno strumento fondamentale, il Fondo di Solidarietà Sociale, sostanzialmente un fondo di mutuo soccorso, a cui il Comune di Vicenza contribuirà con almeno 2,5 Mln € e AIM con altri 1,5 Mln € per un totale in partenza di 4,0 mln di Euro, chiamando poi alla contribuzione volontaria le imprese, i cittadini più abbienti, le associazioni di categoria e chiunque lo possa fare[1] attraverso tutti i mezzi oggi disponibili (CC/carta di credito etc) lanciando una vera e propria gara di solidarietà.

 

Con tre obiettivi chiave:

 

  1. Tutelare le fragilità: i più poveri, gli anziani, le persone con disabilità, i disoccupati a causa della crisi Covid-19, i dipendenti a tempo determinato cui non è stato rinnovato il contratto, i precari, i lavoratori autonomi in crisi;
  2. Sostenere la scuola, la formazione e il telelavoro: in ogni casa un collegamento internet, un dispositivo per connettersi, la formazione per usarlo al fine di consentire la continuità didattica, lo studio e la scuola per i giovani;
  3. Sostenere l’impresa e il lavoro: in particolare le attività artigianali e gli esercizi commerciali di vicinato, le micro-imprese, le partite IVA, chi non riesce a coprire le spese attraverso l’erogazione di micro-finanziamenti a fondo perduto, prestiti d’onore, sostegno alla trasformazione.

 

Immaginiamo tre fasi di vita del Fondo:

 

  1. La prima fase di sostegno al superamento dell’emergenza (primum vivere): distribuzione di contributi, buoni pasto, buoni gas e EE, buoni affitto, buoni salute, denaro. Tutto ciò che serve ed è possibile fare per dare sostegno al superamento dell’emergenza di chi è in difficoltà collaborando con la Caritas e le altre associazioni attive a favore degli ultimi cercando di far ripartire, con la massima urgenza, la “Macchina della solidarietà” chiedendo al Prefetto di concedere una deroga per la fornitura dei generi di prima necessità.

 

  1. Una seconda fase orientata alla “ripartenza”: sostegno alla riapertura delle attività, contributi per garantire il “distanziamento sociale”, le consegne a domicilio, il marketing su web e la vendita su internet dei prodotti, l’affiancamento alle famiglie e ai lavoratori per il reinserimento lavorativo.

 

  1. Una terza fase in cui, superata l’emergenza, il fondo diventa una fondazione di comunità a sostegno del sociale, del volontariato, della rete di mutuo soccorso.

 

Azioni immediate del Fondo/ prima fase

Obiettivo – scuola:

 

  • Bonus di 500€ una tantum alle famiglie per acquisto strumenti informatici per la scuola e il lavoro on line, secondo determinati parametri: dimensioni del nucleo familiare, valutazione redditi ISEE + autocertificazione sulle modifiche intervenute, numero dei minori a carico. Spendibile in esercizi commerciali della città. Plafond 1mln € per 2000 famiglie.

 

Obiettivo – attività economiche:

 

  • Cancellazione per tutto il 2020 della tassa di plateatico (COSAP) per sostegno alle attività produttive.
  • Cancellazione per tutto il 2020 dell’imposta di soggiorno.
  • Eliminazione della Tari per i corrispondenti mesi di chiusura delle attività.
  • Per la ripartenza delle attività economiche, in funzione delle indicazioni del governo, saranno messe a disposizione ulteriori risorse.

 

Obiettivo fragilità

 

  • Disoccupati a causa della crisi Covid-19, i dipendenti a tempo determinato cui non è stato rinnovato il contratto, i precari, i lavoratori autonomi, liberi professionisti in crisi potranno accedere a fondo perduto fino a 400 euro al mese e per un massimo di 3 mesi. Possono beneficiarne coloro che hanno perso il posto di lavoro nel Comune di Vicenza dal primo marzo 2020 e con entrate modeste. Plafond 2,4 mln € per 2000 famiglie.

 

 

Immaginiamo quindi una variazione complessiva di bilancio destinata al fondo “Vicenza si rialza” da mettere a disposizione immediata dei vicentini pari ad almeno 4 milioni di euro (escluse le contribuzioni volontarie) finanziati per 1,5 mln da Aim e per almeno 2,5 mln dal Comune di Vicenza attraverso l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione.

 

Riteniamo altresì che il Comune possa e debba, attraverso una analisi accurata dei capitoli di bilancio e scegliendo con determinazione di destinare le risorse ai servizi essenziali, rinunciare a tutte le spese superflue e recuperare ulteriori risorse.

 

Inoltre noi rinunceremo fino alla fine dell’anno a qualsiasi compenso come consigliere comunale o altro devolvendolo al fondo di solidarietà sociale.

 

 

PIANO OPERATIVO DI AZIONI

 

  1. Potenziamento dello Smart working e dotazione informatica dipendenti comunali. Modalità di lavoro che dimostra, dove correttamente utilizzata, indici elevati di soddisfazione nei lavoratori aumentando insieme l’efficienza e la produttività dell’organizzazione, e aiutando la conciliazione della vita lavorativa e familiare: per le lavoratrici madri ma – ci auguriamo e in questo senso bisogna operare -, in misura sempre maggiore anche per i padri.
  2. Differimento dei termini di versamento di COSAP al 30/09.
  3. Riduzione per le aziende, nel periodo marzo-settembre, dell’entità della COSAP per gli ambulanti non alimentari e dell’Imposta sulla Pubblicità dei comparti del commercio, turismo, e servizi.
  4. Valutare la possibilità di sottoscrivere un accordo con gli istituti di credito, al fine di ottenere un finanziamento a tasso agevolato i cui interessi sarebbero a carico dell’amministrazione. Lo scopo è quello di predisporre un finanziamento a tasso zero per gli utenti al fine di poter aiutare in primis le aziende artigiane e le aziende unipersonali (partite iva), ma anche le famiglie che si trovassero in difficoltà economiche. L’amministrazione facendosi carico degli interessi del finanziamento consentirebbe agli utenti di poter accedere ad un credito a tasso zero per far fronte in questa situazione di emergenza alla possibilità di pagare gli affitti, le bollette, la spesa di generi alimentari e di prima necessità.
  5. Bloccare le nuove superfici di vendita medie e grandi e favorire la permanenza e la nascita di negozi di vicinato.
  6. Istituire un Piano strategico per il sostegno al Commercio di prossimità: si spinge l’Amministrazione a puntare su strumenti che permettano alle persone di fare la spesa a distanza nel negozio di quartiere, anziché al supermercato.
  7. Pubblicare una mappa dei negozi di vicinato che consegnano a domicilio, in una apposita pagina sul sito del Comune (cibo, parafarmaci, farmaci, ma anche libri o servizi come la lavanderia), come successo per esempio a Bologna dove sono state mappate oltre 400 attività di vicinato.
  8. Promuovere la solidarietà orizzontale invitando, in forma libera i cittadini a mettere in un carrello all’entrata del negozio beni da regalare, e invitando chi non ce la fa a servirsene. L’amministrazione, mappando queste situazioni, magari promuovendo un contest tra i cittadini che segnalino questi esercizi.
  9. Sostegno alle famiglie che frequentano gli Asili.
  10. Sostegno alle famiglie che usufruiscono del trasporto scolastico.
  11. Erogare un contributo per il potenziamento della connessione internet al fine di usufruire dell’istruzione online.
  12. Programmare la possibilità per tutte le famiglie di accedere ad un Wi-Fi gratuito messo a disposizione delle famiglie.
  13. Erogare un contributo per il potenziamento della connessione internet al fine di usufruire del lavoro da casa (smart working).
  14. Aderire all’iniziativa del Ministero dell’Istruzione “Protocolli in rete”: un’azione a cui possono aderire enti, aziende, associazioni e fondazioni da una parte e scuole dall’altra. Si tratta di accordi operativi che consentono di far incontrare in modo trasparente le scuole che necessitano di pc, tablet e strumenti digitali per darli in comodato d’uso agli alunni privi a casa di questi strumenti, necessari per seguire le lezioni a distanza. Una volta finita l’emergenza, questa dotazione diventerà patrimonio della scuola e ne rafforzerà il processo di digitalizzazione.
  15. Erogare un contributo per l’acquisto di attrezzature informatiche al fine di usufruire del lavoro da casa (smart working).
  16. Annullare, in quota parte annuale, i canoni per le società o associazioni sportive dilettantistiche per il mancato utilizzo delle strutture o impianti comunali.
  17. Annullare, in quota parte annuale, i canoni per le associazioni che in concessione tramite bandi utilizzano le sedi comunali per i mesi non usufruiti.
  18. Programmare un servizio di centri educativi estivi di portata straordinaria, poiché vi saranno con tutta probabilità molti genitori al lavoro in agosto.
  19. Sostegno alle famiglie in difficoltà, che prevede un maggiore stanziamento di contributi economici a disposizione del servizio sociale. Chiediamo un’attenzione a questo aspetto, con un aumento deciso dello stanziamento, e una rivalutazione e eventuale revisione, vista l’emergenza, dei criteri di assegnazione: l’ISEE deve infatti tenere conto dei nuclei che si troveranno in difficoltà, anche di quelli non tradizionalmente seguiti dal servizio sociale, che potranno trovarsi a rischio di impoverimento.
  20. Attivarsi nei confronti delle famiglie con figli o parenti con disabilità, che stanno subendo oltremodo la sospensione delle attività scolastiche e delle attività semiresidenziali (su tutte il sovraccarico della fatica e l’interruzione della routine e di abitudini consolidate). Invitare quindi, di concerto con il Prefetto di Vicenza, la ULSS 8 a prevedere di adottare misure quali l’invio a domicilio di addetti per l’assistenza per permettere la continuità didattica e dare sollievo alle famiglie.
  21. Sostegno alla necessità abitativa, viste le difficoltà di reperimento di abitazioni a costi sostenibili nel regime privato. Si chiede quindi di accelerare i bandi, come quello speciale per gli anziani riferito ad alloggi ERP, e di stanziare risorse per opere di manutenzione straordinaria ove possibile.
  22. Sostegno alle associazioni ed enti che si occupano delle persone senza fissa dimora.
  23. Contatto telefonico costante con gli anziani e disabili che frequentano i centri diurni (ora chiusi).
  24. Garanzia di assistenza in sicurezza per gli anziani residenti nei centri residenziali o a casa.
  25. Recapiti del Telefono Amico anche nelle sedi delle ex circoscrizioni.
  26. Lavaggio delle strade, pulizia degli ambienti esterni e dell’utilizzo di disinfettanti nel quadro dell’emergenza le linee guida SNPA e Ministero dell’Ambiente.
  27. Rendere gratuiti i parcheggi cittadini per un periodo pari alla chiusura delle attività.
  28. Protrarre il periodo dell’abbonamento dei parcheggi nelle zone blu ai lavoratori per un periodo pari alla chiusura delle attività.
  29. Procrastinare di almeno 3 mesi la validità degli abbonamenti SVT.
  30. Riduzione significativa del costo dei parcheggi per i residenti, costretti a non poter spostare l’auto a causa della riduzione della possibilità di circolazione.
  31. Sanificazione da parte di AMCPS degli esercizi commerciali, supermercati, farmacie, … con esposizione dei cartelli dell’ultima sanificazione.

 

AZIONI FUTURE PROPOSTE

 

  1. Implementare tutti gli strumenti di comunicazione online, con l’incarico all’Ufficio Stampa di dare la massima pubblicità alla divulgazione di iniziative e eventi.
  2. Migliorare rapidamente la propria dotazione di infrastrutture tecnologiche, accelerando i processi di cablatura e stimolando il rinnovo degli impianti privati (i cosiddetti “verticali” in fibra, obbligatori per i nuovi edifici post luglio 2005), al fine di poter consentire a tutti i propri cittadini e a tutte le attività produttive e commerciali di poter accedere ai servizi innovativi che la crisi in corso sta trasformando in essenziali.
  3. Istituire un premio (ad esempio uno sconto TARI) per tutti quegli esercizi commerciali di vicinato che, con fatica e senso di responsabilità, hanno garantito la fornitura di beni essenziali o promosso la solidarietà orizzontale, mantenendo il rapporto con le persone del quartiere e rendendo anche psicologicamente meno pesante la situazione che stiamo vivendo.
  4. Ripensare ai futuri trasporti (pubblici e privati) e alla mobilità, perché cambierà il nostro modo di muoverci, analizzando anche l’impatto che una diversa mobilità avrà sull’inquinamento.
  5. Pensare alle infrastrutture digitali, questa emergenza ci ha insegnato che la fame di banda larga è enorme.
  6. Pensare a un piano per gli spazi di grande concentrazione: stadio, teatri, cinema, palazzetto dello Sport, …
  7. Lavorare per la rinascita delle piccole iniziative economiche e culturali.
  8. Una volta passata l’emergenza: accesso gratuito ai musei e ai siti monumentali.

 

 

Vicenza, 02/04/2020

 

Otello Dalla Rosa

Ciro Asproso

Raffaele Colombara

Giovanni Selmo

Sandro Pupillo

Ennio Tosetto

Isabella Sala

Cristina Balbi

Alessandro Marchetti

Alessandra Marobin

Giovanni Rolando

Cristiano Spiller

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[1] Ricordando che per le erogazioni liberali in denaro e in natura, effettuate nell’anno 2020, in favore dello Stato, delle regioni, degli enti locali territoriali, di enti o istituzioni pubbliche, di fondazioni e associazioni legalmente riconosciute senza scopo di lucro, finalizzate a finanziare gli interventi in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 si applicano gli incentivi fiscali previsti dall’art. 66 del Decreto Legge n.18 del 17 marzo 2020).

 

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